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Trattativa stato mafia, riciclaggio e ora il fallimento: non c’è’ pace per Paolo Signifredi

Per la serie…chi la fa l’aspetti. Oppure, come bofonchia qualcuno, “si vede che non ha rubato abbastanza”.

Il Tribunale di Parma ha dichiarato fallita l’impresa D.Teck srl di Varano Melegari, proprietà dell’imprenditore parmigiano Paolo Signifredi, 50 anni, nome noto alle cronache locali e non solo Signifredi è stato infatti coinvolto in diverse inchieste della magistratura.

Nel 2001, Signifredi era stato condannato a tre anni di reclusione per riciclaggio, poiché trovato a bordo di un’auto rubata, una Fiat Coupé distrutta in un incidente sull’autostrada Napoli-Bari.

L’anno scorso è stato arrestato assieme a Massimo Ciancimino, al termine di un’inchiesta sull’evasione dell’Iva in un commercio di acciaio. Ciancimino è come noto figlio di Vito, l’ex sindaco di Palermo, e da anni teste in vari processi di mafia. Anche Signifredi compare fra le carte del processo sulla trattativa fra Stato e mafia.

La sua società in Val Taro, che si occupava di costruzione e manutenzione di macchine industriali, è fallita su istanza di due ex dipendenti, che aspettano da oltre un anno retribuzioni arretrate per oltre 42mila euro. La D.Teck ha anche un debito di 17.500 euro con Equitalia per imposte o contributi non versati e il Tribunale ha scoperto protesti per oltre 15mila euro.

 

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