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Tagli al welfare, sdegno “bipartisan”

Tagli ai servizi assistenziali e ai disabili: come prevedibile piovono reazioni di sdegno e fastidio.

Eccone alcune:

“E’ troppo comodo scaricare le colpe sugli altri, prendendosela con i tagli del governo, quando invece si tagliano i servizi essenziali revocando un bando” accusa il segretario del Pd cittadino Lorenzo Lavagetto, mentre Roberto Ghiretti di Parma Unitas uggerisce di togliere da altri progetti meno urgenti le risorse che mancano al servizio disabili.

“Meglio sarebbe – aggiunge il neo consigliere regionale Lega Nord Fabio Rainieri – che Capitan Pizza invece di voler insegnare come si fa a governare il territorio agli altri, si mettesse seriamente a risolvere i problemi della città e a non crearne altri, come invece sta facendo”.

Francesca Gambarini (FI, Parma)                    “Il sindaco di Parma Pizzarotti protesta contro i tagli del governo Renzi ma non si rende conto di abbandonare a se stessi gli alunni disabili, le loro famiglie e gli educatori. Il ritiro del bando è un gesto spregiudicato ed immorale che lede i diritti degli alunni in condizioni di fragilità e mette a rischio il futuro degli educatori, che oggi rischiano di perdere il posto di lavoro. La giunta Pizzarotti ha già ampiamente dimostrato di brillare di luce propria per immobilismo, decrescita felice e mancanza di progettualità. Arrivare addirittura a ritirare un bando per l’affidamento dei servizi di integrazione scolastica è un torto che la città non può subire. Sono vicina alle famiglie,agli educatori: Forza Italia cercherà in ogni modo di impedire questa folle scelta. La sospensione del servizio, oltre a tagliare posti di lavoro in un momento così difficile, crea un danno alle famiglie e a quel welfare a “misura di famiglia” che per anni era stato una priorità per Parma ed un obiettivo strategico di mandato della precedente amministrazione. Ritengo che il bilancio del Comune di Parma consenta di reperire e allocare le risorse necessarie (che ammonterebbero a 2,5 milioni di euro all’anno) a salvaguardare i diritti delle famiglie, degli alunni e degli educatori, ancora una volta vittime dell’incapacità gestionale della giunta Pizzarotti. Invito il sindaco e l’assessore Laura Rossi a riflettere e a rivedere la distribuzione delle risorse messe a bilancio per ripristinare “l’alleanza di benessere” con i cittadini (utenti- famiglie – lavoratori) ormai da tempo interrotta”.

Patrizia Maestri (Parlamentare PD)       “Fare la spending review non vuol dire tagliare i servizi! La politica deve saper assumersi la responsabilità di compiere delle scelte tra quello che è necessario e indispensabile e quello a cui, in un momento di crisi, è possibile rinunciare. I servizi ai disabili, agli anziani e all’infanzia, non rientrano in alcun modo in quest’ultima categoria anche se, consapevole dell’impatto di spesa che questi servizi hanno sui bilanci pubblici, mi rendo conto che è molto facile iniziare a tagliare proprio da lì”. “A differenza di quello che si vuol far credere, nella Legge di Stabilità all’esame del Parlamento, ci sono importanti novità rispetto al passato: viene istituito un fondo per la famiglia, con lo stanziamento di 108 milioni destinati in gran parte al rilancio del piano di sviluppo del sistema territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia, si investono 300 milioni per il fondo nazionale per le politiche sociali e si incrementa a 400 milioni il fondo per la non autosufficienza. Solo alcuni esempi, a mio giudizio molto significativi, di come, pur all’interno di una manovra finanziaria che comprime la spesa pubblica e inizia a ridurre la pressione fiscale, sia possibile investire nei settori che si ritengono strategici”. “Il Comune di Parma già oggi, nostro malgrado, vanta imposte locali tra le più alte in Italia. Un ulteriore incremento sarebbe veramente inaccettabile e colpirebbe, ancora una volta, i “soliti noti”. Su un taglio, annunciato, di 20 milioni, l’Amministrazione vuole veramente farci credere che è lo stanziamento di un ulteriore milione e mezzo per garantire il servizio di sostegno ai ragazzi disabili a mettere a rischio la stabilità finanziaria del Comune?”.

Fondazione Mario Tommasini                        “La Fondazione Mario Tommasini onlus auspica che, al più presto, il Comune di Parma elabori soluzioni e formuli proposte per far fronte alle problematiche legate alla revoca della gara d’appalto per l’affidamento dei Servizi di integrazione scolastica per alunni e studenti con disabilità. Pur consapevoli che i tagli ai trasferimenti dello stato verso i Comuni siano pesanti e difficili da sostenere, riteniamo che non si possa e non si debba far ricadere scelte di bilancio su chi già tanto è stato penalizzato nella vita. Se veramente siamo alla ricerca di un nuovo senso di “umanità” per ricostruire una migliore “società” non possiamo farlo se non cominciando dagli ultimi. Pertanto riteniamo necessario convocare una seduta del Consiglio d’Indirizzo della Fondazione Tommasini, in cui confrontarci su questo tema, in particolare con i membri rappresentanti del Comune. Chiediamo altresì che venga già da ora fissata e resa pubblica la data dell’incontro aperto tra Comune educatori, insegnanti, famiglie”.

Nicola Dall’Olio (Capogruppo Pd in Consiglio Comunale)                                              “Il Comune, senza alcun preavviso e coinvolgimento dei soggetti interessati, ha revocato a due giorni dalla scadenza dei termini la gara per l’affidamento del servizio di inserimento scolastico dei disabili. Le ragioni addotte dal Sindaco e dall’assessore Rossi sono i tagli ai Comuni previsti nella legge di stabilità. Detto che la legge di stabilità è ancora in discussione in Parlamento, Pizzarotti e la Rossi dovrebbero spiegare alle famiglie dei ragazzi disabili e agli operatori del servizio come mai gli altri Comuni della Regione non si sono preoccupati di questi tagli e hanno rinnovato i servizi in scadenza. Il Comune di Bologna, ad esempio, ha riaffidato il servizio nell’ottobre scorso per una durata triennale e un importo di più di 23 milioni di euro. Invece di lamentarsi dei tagli e di usare strumentalmente i disabili per evidenti fini di polemica politica contro il governo, Pizzarotti e la sua Giunta si sarebbero dovuti preoccupare di garantire in ogni modo le risorse necessarie, riducendo sprechi e spese improprie, come gli affidamenti diretti per la comunicazione del Sindaco, e rivedendo i contratti di altri servizi che presentano tuttora costi non giustificati. È il caso del contratto per l’illuminazione pubblica, probabilmente il più caro di Italia, 5,2 milioni di euro all’anno per un costo a punto luce di 170 euro, quando la media nazionale è di 110 euro ed è ormai possibile ridurre il costo fino a 40 euro, come ha fatto il Comune di Montechiarugolo introducendo l’illuminazione a led. Il contratto del Comune di Parma è scaduto a fine 2013. Troppo impegnati a modificare lo statuto comunale, Pizzarotti e soci si sono dimenticati di approntare la nuova gara che avrebbe potuto abbattere di almeno la metà il costo del servizio facendo risparmiare al Comune milioni di euro all’anno, senza contare i benefici in termini di riduzione dei consumi e di qualità del servizio. Milioni di euro che potevano essere reinvestiti nel sociale senza dover chiamare in causa i tagli del governo. Quello a cui stiamo assistendo è in realtà una vergognosa operazione di strumentalizzazione politica fatta per scaricare su altri le proprie responsabilità e coprire ancora una volta la propria incapacità amministrativa. La cosa gravissima è che per fare questo vengano usate le persone più deboli, che più hanno bisogno. Una cosa che Parma, per la sua storia e cultura di solidarietà, non si merita. E che non può più essere accettata”.

 

 

 

 

 

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