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Iren, continuano gli esborsi discutibili

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Il consiglio di amministrazione di Iren ha deliberato di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto del 31% del capitale sociale di Amiat spa. L’operazione avviene tramite la società Amiat V spa controllata da Iren Ambiente spa. A cedere il capitale di Amiat è Fct Holding srl, controllata al 100% dal Comune di Torino. A quanto? 21.666.700 euro. Un bel regalo al sindaco Fassino… Il Comune di Torino è anche il maggior azionista di Iren. Con questo 31%, Iren acquisisce il controllo della società che gestisce i servizi ambientali a Torino.

“La radicata presenza del Gruppo Iren in territorio piemontese – afferma un comunicato di Iren -, così come la sua rilevanza nazionale nel waste management, si coniugano ed integrano ulteriormente con la crescita della partecipazione in Amiat S.p.A.”. “In linea con gli obiettivi che il nostro Gruppo ha definito – sottolinea il Presidente di Iren Francesco Profumo – puntiamo a cogliere le opportunità coerenti per il potenziamento della nostra presenza nel settore ambiente. Salire nella partecipazione in Amiat significa consolidare il lavoro che abbiamo avviato negli ultimi anni che ci consente, anche in ambito Piemontese, di gestire in modo integrato tutta la catena industriale: dalla raccolta, al recupero fino allo smaltimento dei rifiuti urbani e industriali del territorio”.

Non è questa l’unica decisione nell’ultima riunine del cda della multiutility che serve anche Parma. Facendo seguito alla nomina del nuovo amministratore delegato, il cda, su proposta del comitato Remunerazione, ha deliberato pure di riconoscere a Massimiliano Bianco il compenso lordo annuo pari a 42.500 euro per la funzione di amministratore delegato, oltre ad una retribuzione fissa di 247.000 euro lordi annui per le funzioni dirigenziali che Bianco ricoprirà a tempo determinato con l’obiettivo di contribuire al piano di sviluppo di medio-lungo termine del gruppo Iren, e una quota di retribuzione variabile, pari ad un massimo del 25% della retribuzione fissa, in relazione al reale conseguimento degli obiettivi definiti annualmente dal cda.

Quanto fa in tutto? Ventun milioni al Comune di Torino, socio col pacchetto più grosso. E 354.250 euro all’anno a Bianco.

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