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Iren, sostituito l’ad De Sanctis. Pizzarotti: “Uno spreco di denaro che si doveva evitare”

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In qualità di socio pubblico, il Comune di Parma si dice perplesso rispetto alla decisione di sostituire l’amministratore delegato di Iren Nicola De Sanctis, con relativa buona uscita di circa 900 mila euro, senza una condivisione preliminare tra i soci del sub-patto emiliano. Durante la votazione in seno al cda, si è astenuto il consigliere d’amministrazione Lorenzo Bagnacani. “Alla luce di queste scelte ci vuole maggior responsabilità da parte di chi gestisce denaro riconducibile a servizi di natura pubblica – fa sapere il sindaco che, nei giorni scorsi, aveva chiesto l’immediata convocazione del sub-patto emiliano dei soci (ci sarà domani), per comprendere le ragioni che hanno portato alla sostituzione dell’ad -. Questa decisione non è stata da noi condivisa”.

Linee di indirizzo Iren: snellimento dell’apparato e spending review
Già con il riassetto della nuova organizzazione della governance di Iren, nel 2013 il Comune di Parma aveva inteso porre le basi per una politica societaria più vicina ai territori e di razionalizzazione rispetto ai costi di gestione. “E’ quello che abbiamo sempre voluto dalla società – fa sapere Pizzarotti -: maggior vicinanza ai territori in modo tale che non si considerasse l’azienda lontana dalle esigenze del cittadino, e un piano di razionalizzazione e risparmio sui costi, dagli stipendi del cda fino a quello dello stesso Presidente, considerando anche uno snellimento di tutto l’apparato della struttura stessa. Abbiamo convintamente ritenuto che in tempo di spending review anche Iren dovesse fare la sua parte. Questa è da sempre la nostra politica, che ora rischia di prendere un’altra direzione”.

Anche l’assessore Folli ha puntato il dito sulla decisione, “Al Tavolo del sub-patto chiederemo spiegazioni precise, perché non abbiamo ravvisato in alcun modo ragioni scatenanti e specifiche che possono considerarsi causa di questa decisione. Tra l’altro – aggiunge l’assessore – era ancora in fase di realizzazione il nuovo piano industriale, mai giunto in cda per il voto, mentre l’andamento di mercato di Iren stava registrando una fase positiva. Per questo pone molte perplessità rimettere tutto in discussione e ricominciare da zero”. Conclude Folli: “Non possiamo nemmeno permetterci di sobbarcare nuovi e pesanti costi per l’azienda: la buona uscita di De Sanctis, congiuntamente al nuovo incarico assegnato allo stesso in seno all’azienda, a nostro giudizio era una cosa che si doveva evitare”.

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